31 Luglio 2025 In Italia oltre 900.000 adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno fatto uso almeno una volta di sostanze stupefacenti. Un dato allarmante che richiede un’azione immediata e capillare. È in questa direzione che nasce il progetto VivaVoce </strong>– Comunità in rete per intercettare, prevenire e recuperare le giovani generazioni dall’uso di sostanze stupefacenti, promosso dal Moige e finanziato dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. L’iniziativa si rivolge in particolare ai ragazzi fino ai 21 anni che vivono in contesti sociali svantaggiati, con un’attenzione speciale ai territori di Anzio e Nettuno, nel Lazio. L’obiettivo è chiaro: offrire strumenti concreti per prevenire l’uso di droghe, rafforzare il benessere personale e costruire un futuro più consapevole e libero dalle dipendenze. Il progetto prevede un’articolata rete territoriale che coinvolge famiglie, scuole, parrocchie, centri sportivi, servizi sociali e sanitari, in un’azione educativa condivisa. Tra le attività previste: – laboratori scolastici per lo sviluppo delle soft skills, – percorsi formativi e creativi per genitori, docenti ed educatori, – incontri con esperti e testimonial, – attività extrascolastiche nei luoghi di aggregazione giovanile, – spettacoli teatrali tematici, – sportelli itineranti di ascolto e supporto, – canali digitali per la comunicazione diretta con i giovani, – materiali informativi chiari e accessibili. Secondo i dati della Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze (anno 2025, dati 2024), quasi il 37% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha provato almeno una sostanza stupefacente. A preoccupare è anche l’abbassamento dell’età media del primo consumo, che in molti casi si verifica già tra gli 11 e i 14 anni. «Con VivaVoce vogliamo fare squadra con le famiglie, le scuole e le comunità locali – sottolinea Antonio Affinita, nostro direttore generale – per proteggere i nostri ragazzi prima che cadano nel baratro delle dipendenze. Non possiamo aspettare che il disagio esploda: dobbiamo imparare a riconoscerlo, a parlarne, ad agire subito». Il progetto è pensato per lasciare un segno duraturo: costruire una rete stabile tra enti e realtà del territorio che possa continuare a operare anche oltre la fine delle attività. VivaVoce è una risposta concreta a un fenomeno in crescita, che parte dall’ascolto dei giovani per accompagnarli verso un futuro più sano e consapevole. Condividi l'articolo su