Safer Internet Day 2020 – Campagna contro il bullismo ed i cyber risk del Moige

COMUNICATO STAMPA
Roma, 06/02/2020

La generazione Z è evidentemente super tecnologica e iperconnessa ma fortemente “dipendente’’
dalla rete web. Addirittura il 22% possiede almeno 5 devices (computer, tablet, pc portatile,
smartphone e console). Soltanto l’1,4% dei ragazzi non ha una connessione internet.
Sono dipendenti dal web: ben il 40,5% va in ansia se non connesso, il 24,8% (1 su 4) rinuncia alle ore
di sonno per rimanere connesso, mentre il 40% (quasi 1 su 2) prova un senso di delusione per l’assenza di like e richieste di amicizia.

Le insidie di internet continuano ad essere sottovalutate: il 71,2% (7 su 10) ha accettato l’amicizia di un estraneo su social, almeno una volta. Il 21% dichiara di aver incontrato personalmente estranei conosciuti on line e l’8,1% ha scambiato foto personali.

I social si confermano come mezzi anche di disinformazione: la metà (50%) dei ragazzi nativi digitali ha creduto almeno una volta ad una fake news mentre solo il 18% verifica la fonte.
In aumento del 18% i casi trattati dalla Polizia Postale che vedono vittima un minorenne (460 nel 2019), di cui 52 di età inferiore a 9 anni.

Raddoppiano i casi di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

In occasione del Safer Internet Day 2020, al via la nuova campagna nazionale del MOIGE “Giovani Ambasciatori contro Bullismo e Cyber Risk, in giro per l’Italia” presentata oggi, unitamente ai dati sul fenomeno, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, la Viceministra all’Istruzione, Anna Ascani, la Presidente Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, Licia Ronzulli e Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI.

La campagna è promossa in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, la Polizia di Stato, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e con il supporto di Enel Italia Spa, Trend Micro Italia e del Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo.

Saranno circa 250 le scuole coinvolte in tutto il territorio nazionale, con oltre 62.000 studenti formati tramite incontri diretti e 1.250 Giovani Ambasciatori che diventeranno punto di riferimento all’interno delle scuole per segnalare casi bullismo fisico e online. Altrettanti docenti saranno informati tramite piattaforma online e durante gli incontri a scuola e circa 125.000 sono i genitori che saranno raggiunti dal materiale informativo.

Tra gli strumenti operativi: il Centro mobile di sostegno e supporto contro il cyberbullismo, la rete di oltre 3.000 Giovani Ambasciatori, il numero verde 800.93.70.70 e il servizio sms dedicato che risponde al numero 393.300.90.90.
In occasione della presentazione, sono stati comunicati anche i dati dell’indagine sul fenomeno, sia della Polizia di Stato che del Moige – Movimento Italiano Genitori.

 

DATI POLIZIA POSTALE

I DATI DEL MOIGE
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati, in anteprima, i dati dell’indagine “La dieta cyber dei nostri figli” coordinata dal Prof. Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma, con un campione di ricerca costituito da oltre 2.500 minori tra i 5 e i 22 anni.

Dall’analisi emerge una generazione super tecnologica e iperconnessa. Il 22%  possiede almeno 5 devices come computer, tablet, pc portatile, smartphone e console e soltanto l’1,4% dei ragazzi non ha una connessione internet, mentre solo l’11,8% non usa i social.

Si tratta quindi di un fenomeno sempre più presente e pervasivo, se consideriamo che 1 ragazzo su 2 (il 50%) rimane connesso da 1 a 3 ore al giorno e il 27,4% trascorre più di 3 ore al giorno immerso nel web, non accorgendosi del tempo trascorso per il 60% dei casi.

Preoccupa, inoltre, che il 37,7% attende con ansia il momento della connessione, il 40,5% non è tranquillo sapendo di non poter accedere a Internet e il 24,8% rinuncia spesso o sempre alle ore di sonno per rimanere connesso, mentre il 40% prova un senso di delusione per l’assenza di notifiche.

La maggior parte dei giovani fa chiaramente fatica a separarsi dal proprio smartphone: il 70,5% non è stato un giorno intero senza il cellulare, il 61,9% ha provato ansia o rabbia non potendo accedere al proprio device e il 19,8% sostiene di non poter trascorrere nemmeno un’ora senza il proprio smartphone.

Inoltre i ragazzi dimostrano di sottovalutare le insidie di internet e, in particolare, il fenomeno del Online Grooming (adescamento virtuale). Basti pensare che ben il 71,2% (7 su 10) ha accettato l’amicizia di un estraneo su social, almeno una volta; il 21% dichiara di aver incontrato personalmente estranei conosciuti on line; il 19,3% ha dato loro il proprio numero ad un estraneo; l’8,1% dichiara di aver scambiato foto personali con un estraneo ma 1 ragazzo su 2 condivide foto di se stesso attraverso il proprio smartphone. Collegato a questo è il fenomeno del “sexting”, che fa riferimento alla condivisione di selfie e video sessualmente provocanti o pornografici di se stessi o di persone conosciute personalmente. Questa forma di aggressione è rischiosa e può far seguito ad episodi di bullismo “reale” o esprimersi solo online.

Ancora una volta il web e i social si confermano come vero e proprio mezzo di disinformazione: il 19% si fida ciecamente dei contenuti che veicola il web, il 50% ha creduto almeno una volta ad una fake news e solo il 18% verifica la fonte.

In generale il 95,6%, possiede uno smartphone, inclusa la fascia di età più piccola, e lo utilizzano il 77% per la messaggistica istantanea, 67,6% per chiamare e un 50,5% per aggiornare i social e giocare.

 

IL PROGETTO
“Giovani Ambasciatori contro Bullismo e Cyber Risk, in giro per l’Italia”, giunto alla quarta edizione, è un progetto promosso dal MOIGE, insieme al Ministero dell’Istruzione, Polizia di Stato, Anci, Ambasciata degli Stati Uniti d’America e con il supporto di Enel Italia Spa, Trend Micro Italia e del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.
Dopo aver coinvolto oltre 700 scuole con circa 200.000 ragazzi e aver sensibilizzato più di 10.000 docenti e 400.000 genitori, ma soprattutto formato oltre 3.000 Giovani Ambasciatori, scelti dai docenti per le loro particolari attitudini e sensibilità, quest’anno il progetto raggiungerà ulteriori 62.500 studenti in più 250 scuole di primaria e secondaria di I e II grado del territorio nazionale per informarli e formarli sul bullismo e sul cyber-risk attraverso una cittadinanza digitale responsabile e sicura.

Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open day sarà promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web, con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’ e del cyber-risk.

La campagna attraverserà tutta l’Italia dal Trentino Alto Adige alla Sardegna coinvolgendo oltre 200 comuni nella realizzazione del progetto direttamente o tramite le scuole del territorio, tra le altre, le città di Giulianova, Avigliano Spaventa, Cosenza, Catanzaro, Pagani, Torre Annunziata, Bedonia, Udine, Trieste, Tivoli, Genzano di Roma, Frosinone, Genova, Como, Mantova, Gromo, Ancona, Ascoli Piceno, Termoli, Barge, Torino, Bari, Barletta, Galatina, Olmedo, Cagliari, Catania, Enna, Palermo, Cecina, Prato, Scandicci, Pergine Valsugana, Deruta, Verona, Gambellara.

I punti qualificanti della campagna riguardano:
● la formazione ed attivazione di 1.250 “Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo”, che diventeranno Ambasciatori nella lotta al cyberbullismo rappresentando un punto di riferimento di formazione e segnalazione per i loro ‘pari’ all’interno dell’istituto di appartenenza.
● La presenza del “Centro mobile sostegno e supporto contro il cyberbullismo”, un motorhome che raggiungerà direttamente le scuole e i comuni che lo richiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della task force antibullismo del Moige.

 

LE DICHIARAZIONI DEI PARTECIPANTI

“Quella attuale è una generazione nativa digitale, che però ha bisogno di essere formata ‘digitalmente’. I giovani hanno bisogno di imparare a leggere, scrivere. Ma anche di programmare e sviluppare quelle competenze che li aiutino a stare al mondo. Oggi è importante, quindi, che la scuola educhi non solo alla cittadinanza, ma anche alla cittadinanza digitale. La sicurezza in Rete passa prima di tutto dall’educazione. Il sistema di istruzione non può non avere questa responsabilità che va esercitata attraverso un’informazione adeguata sui rischi e sulle risorse di Internet e delle nuove tecnologie; ma soprattutto va esercitata attraverso l’utilizzo della Rete come mezzo per apprendere e fare cultura. Come Governo ci stiamo muovendo in tal senso, da una parte implementando il Piano Nazionale Scuola Digitale, dall’altra rafforzando il ruolo affidato al sistema di istruzione dalla legge  n. 71 del 2017 che interviene in modo specifico sul cyberbullismo. Giornate come questa ci ricordano che la scuola è una comunità e che ha bisogno di tutti coloro che la compongono a vario titolo per garantire diritti e pari opportunità, attraverso una formazione di qualità, a ogni bambino e ragazzo”, dichiara Anna Ascani, Viceministra all’Istruzione.

“Come Presidente della Commissione infanzia, ritengo necessario ribadire che nessun risultato si può conseguire senza l’educazione. Educazione che implica il necessario coinvolgimento della famiglia e della scuola. La famiglia deve poter riscoprire la sua identità educativa e la sua funzione di trasmettitrice primaria di valori” dichiara Licia Ronzulli, Presidente Commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza.

“Anci è da tempo impegnata a favorire una comunicazione consapevole e non ostile, soprattutto sui social network. Dal protocollo con il Moige del 2017, per azioni contro il cyber-bullismo, al Manifesto per la comunicazione non ostile; dalla legge sull’educazione alla cittadinanza fino alla recente campagna “In rete con i ragazzi”, in cui Anci,  insieme a Polizia postale, Società italiana di pediatria, Google Italia e Unicredit Foundation promuove in tutto il Paese una guida all’educazione digitale. Sono azioni queste a cui i sindaci tengono molto. Non dimentichiamo che ragazzi di oggi saranno i cittadini di domani e l’educazione digitale dei millennials e delle nuove generazioni è un tassello centrale per la formazione delle comunità future. Tutti dobbiamo e possiamo fare ancora di più in questa sfida” commenta Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci.

“Come Polizia di Stato abbiamo sempre considerato fondamentale integrare la nostra azione con una fattiva interazione con i ragazzi. In questi anni abbiamo messo in campo operatori specializzati e avviato progetti educativi, convinti della necessità di ascoltare i giovani per poter individuare le strategie più utili a una loro reale protezione” afferma Nunzia Ciardi, Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

“Dalla digitalizzazione e dalla rete possono derivare grandi opportunità ma occorre monitorare e aiutare, soprattutto chi si avvicina per la prima volta a queste tecnologie, ad un uso responsabile e a sapersi difendere dalle insidie. Per questo riteniamo la prevenzione del cyberbullismo un fattore abilitante al raggiungimento dell’impegno sull’Educazione di Qualità (SDG 4 – Obiettivo di Sviluppo Sostenibile ONU)  – dichiara Massimo Bruno, responsabile Sostenibilità e Affari Istituzionali Enel Italia. “Sosteniamo il MOIGE, anche con iniziative di volontariato aziendale, con la convinzione che ognuno debba fare la propria parte; aziende, famiglie, istituzioni e scuole possono fare rete insieme affinché si rafforzi la coscienza  dei giovani per un uso responsabile della tecnologia”.

Per Trend Micro essere leader mondiale di cybersecurity, non significa solamente ideare, produrre e vendere soluzioni di protezione, ma soprattutto formare i cittadini digitali del futuro fornendo gli strumenti tecnologici e la preparazione per rendere il web un luogo sicuro e potersi muovere in libertà e protetti. Questa è la nostra mission da oltre 30 anni. Per questo siamo molto contenti di confermare anche quest’anno il nostro sostegno al MOIGE e di continuare ad andare nelle scuole per prenderci cura dei ragazzi e delle loro famiglie, perché la cybersecurity oggi riguarda tutti dichiara Lisa Dolcini, Marketing and Communication Manager Trend Micro Italia.

“Questa campagna che stiamo presentando oggi, ci ricorda che è nostro dovere continuare a parlare di bullismo e cyberbullismo perché soltanto accrescendo le conoscenze sul fenomeno si contribuisce a combatterlo”- commenta Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale MOIGE – Movimento Italiano Genitori “L’educazione ad un uso consapevole della rete, per una cittadinanza digitale responsabile sicura, ed in particolar modo dei social network, non può prescindere dal lavoro sinergico tra genitori, istituzioni e operatori, per la la tutela dei nostri figli”.

6“L’Ambasciata Americana è lieta di supportare il MOIGE nei suoi sforzi di sensibilizzazione sui rischi del cyberbullismo, promuovendo al contempo l’uso responsabile delle nuove tecnologie e dei social media. Gli Stati Uniti sostengono uno spazio informatico aperto e sicuro in cui promuovere le migliori pratiche e politiche per sviluppare innovazione ed efficienza per noi e per i nostri partner internazionali, come l’Italia. Riteniamo inoltre che sia nostra responsabilità insegnare ai giovani ad utilizzare le nuove tecnologie e i social media in modo responsabile e a proteggersi dai rischi del web” dichiara l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.

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