Uncoupled

Questa serie irriverente, scritta dai creatori di recenti prodotti di successo come Modern Family ed Emily in Paris, racconta la vita di Michael, un brillante agente immobiliare di New York appena scaricato dopo 17 lunghi anni di relazione dal suo ormai ex compagno Colin. Nel tentativo di metabolizzare l’accaduto cercando un motivo valido a una decisione che appare come un fulmine a ciel sereno nella sua vita, Micheal si circonda degli amici più cari nella speranza di ritrovare un equilibrio nella sua nuova e tragicomica quotidianità da single e comprendere forse meglio i propri sentimenti verso Colin.
Come altre serie uscite dalle “stesse penne”, questo show mixa sapientemente battute di spirito a ritmo sostenuto nella già ben nota cornice della giungla metropolitana di New York, ricordando un Sex And The City in versione gay. In questo senso, però, emerge il desiderio di voler cercare un successo facile a discapito dell’originalità nella ripetizione di stereotipi già visti e sentiti (promiscuità in primis) che circondano il tema Lgbtq nelle sitcom americane. Peccato, perché il prodotto aveva le carte in regola per essere invece un’occasione in cui esplorare i temi dell’abbandono, dell’affettività e dello star bene con sé stessi dal punto di vista di una relazione con una persona dello stesso sesso.
La visione in Italia viene consigliata ad un pubblico +14 ma la si ritiene più adatta ad un +16, non tanto per la presenza di scene di nudo (quasi del tutto assenti) quanto per un continuo rimando a riferimenti su sesso, promiscuità e abuso di alcolici.