Summer Job

Si sa: l’estate è sinonimo di sole, spiaggia e relax. Eppure, Summer Job, il nuovo reality 100% made in Italy targato Netflix, intende stravolgere l’immaginario comune o perlomeno quello dei suoi protagonisti.
Dieci giovani viziati, invitati a partecipare allo show con la scusa di vivere una vacanza lusso in Messico all’insegna dell’ozio e del divertimento, scoprono di doversi guadagnare il soggiorno lavorando. Se per questi avventurieri “la vita è bella, ma la bella vita è meglio”, come dice Marina, la mascotte dello show, doversi calare nel mondo del lavoro a piè pari risulta uno smacco difficile da digerire. La loro redenzione agli occhi degli spettatori, così come il loro destino, sono affidati esclusivamente alle mani di severi datori di lavoro che hanno il compito ben preciso di educare i ragazzi al senso della fatica. Infatti, se essi reputano che i concorrenti non rispecchino i loro standard, possono esimersi dal consegnare loro la busta paga. Ma così facendo il montepremi messo in palio, pari a 100.000 euro, viene decurtato e gli aspiranti lavoratori, privati del salario, rischiano di essere eliminati dal gioco.
Summer Job è un mix stilistico di programmi evergreen come Riccanza, Love Island o Il Collegio, ma che con un’azzeccata scelta di cast, brioso ed esplosivo al punto giusto, grazie alla presenza del filosofeggiante dandy Pietro o del baronetto contemporaneo Gian Marco, sa riscriverne lo stile. Tuttavia, occorre sottolineare il carattere spiccatamente goliardico del prodotto che arriva a toccare punte di trash. Adatto ai +16.