Roberto

Roberto è un bambino teneramente innamorato della sua vicina e le invia cuori dalla finestra attraverso un filo per stendere i panni; lei sembra lusingata di riceverli e a sua volta coinvolta, ma nel vedere il disegno che la ritrae sul fogliettino con il cuore qualcosa la blocca, nel momento in cui confronta il disegno con la sua immagine riflessa nello specchio. La finestra si chiude insieme al suo cuore.
Passano gli anni e Roberto è ormai un ragazzo che non ha smesso di inviare cuori alla vicina che li custodisce tutti gelosamente. Lui la invita per un caffè e lei, che specchiandosi e pesandosi rifiuta sé stessa, decide comunque di accettare l’invito. L’incontro rivela una realtà ben diversa da quella mostrata allo spettatore fino a quel momento: come lei si vede e come è in realtà sono due cose ben diverse.
Il corto, con una delicatezza e una profondità rare che non hanno bisogno nemmeno di parole (sarebbero un di più), parla di anoressia, un problema che coinvolge i nostri ragazzi, specialmente le ragazze, in maniera sempre più consistente, un fenomeno dilagante e preoccupante. Il racconto offre una via per questa ragazza, per ogni ragazza, forse il principio di una guarigione: trovare chi la accetta così com’è, senza giudizi, senza prediche, scoprendone la bellezza che lei non vede e rivelandogliela, mettendola innanzitutto di fronte alla realtà, l’immagine vera di sé, le fa capire che è degna di amore da parte di qualcun altro e quindi anche di sé stessa. L’amore sa trovare le sue strade per la guarigione.