Play Books

Viene da chiedersi come sia possibile far combaciare libri e immagini in un unico prodotto mediale. Di primo acchito, si penserebbe che sia piuttosto difficile argomentare sulle parole di un libro. Leggere è qualcosa di così emotivamente personale che qualsiasi simposio collettivo annullerebbe la sua carica intrinseca.
Eppure, “Play Books” tenta la sorte, presentandosi su RaiPlay con un percorso esperienziale tutto suo, incentrato sulla cultura letteraria e non solo. La trasmissione dà spazio a rubriche di approfondimento sul vasto mondo della creatività.
Al centro parlano le anime di coloro che hanno impugnato una penna per fissare le emozioni più recondite dell’intera umanità.
Ed è proprio questa la forza di “Play books”: rintracciare la personalità di ogni autore in relazione a quella dei suoi personaggi, evidenziandone il fortunato incontro di vita.
Ma lo show va oltre. C’è spazio anche per la drammaturgia, i fumetti, la filosofia, la storia, grazie agli interventi della stessa conduttrice, la filosofa Ilaria Gaspari, e ai diversi volti di riferimento delle svariate rubriche. Infatti, nota da evidenziare, risulta interessante l’apporto della generazione Z con l’intervento dei “booktoker”, pronti a “influenzare” positivamente il proprio pubblico, parlando, però, di cultura.
Particolarità di questa edizione è la commistione tra il “sacro e il profano”, portato come lungo filone tematico in apertura di ogni puntata.
Partendo dalle carte dei tarocchi, passando per gli dei dell’olimpo, si dipanano le gioie e i dolori dell’intera umanità. Adatto a un pubblico +14.

VALUTAZIONE: STELLA