Only Murders in the Building

All’interno dell’Arconia Building di New York viene trovato un uomo assassinato: è il primo di una serie di misteriosi omicidi che accompagnano il pubblico per quattro stagioni. A indagare sugli eventi tre inquilini che si incontrano casualmente al ritrovamento del morto e diventano un’affiatata combriccola. Si tratta di Charles, attore in declino, Oliver, regista squattrinato, e Mabel, giovane dal passato complesso. I tre, accomunati dalla passione per il true crime, iniziano anche a costruire un podcast in cui descrivono indagini e scoperte, con un buon seguito di pubblico. Da principio vengono considerati d’intralcio dalle forze dell’ordine per le goffe intromissioni nelle indagini ufficiali, ma pian piano conquistano la fiducia di una detective, con la quale all’occorrenza si instaura un rapporto di aiuto reciproco.
La serie, molto originale, riesce a conciliare ritmo incalzante e toni mistery a un’ironia marcata, che scivola all’occorrenza nel grottesco, creando un’atmosfera surreale e “leggera” nonostante si parli di delitti e assassini. Le ambientazioni sono raffinate e curate nei dettagli e la recitazione gode dell’interpretazione di grandi attori. Dà maggiore spessore al racconto il profilo personale dei protagonisti che va delineandosi attraverso gli episodi: la sensibilità, le relazioni affettive e familiari, le difficoltà e i dolori incontrati nella vita, aspetti che pian piano li legano di più uno all’altro in un mutuo sostegno. Una presenza eccessiva di “politically-correct” limita a tratti l’intensità e la credibilità dei personaggi. Adatto a un pubblico +14.