Mike

La serie tv inizia dal 1971, anno in cui Mike Bongiorno è all’apice della popolarità grazie a “Rischiatutto”. Prima delle ferie estive, il conduttore deve sostenere un’intervista con il temutissimo Sebastiano Sampieri (unico personaggio inventato della storia).
Questo faccia a faccia fittizio è lo stratagemma per far conoscere al grande pubblico alcuni fatti e aspetti poco noti di Michael, soprattutto le vicende precedenti al grande successo ottenuto in Italia. L’infanzia divisa tra Italia e Usa, tra mamma e papà separati, i primi passi nel mondo del giornalismo, le staffette partigiane, la detenzione in campi di concentramento e la rinascita negli States sono al centro della narrazione delle due puntate.
La scelta di collocare i grandissimi successi televisivi di Mike Bongiorno sullo sfondo consente di assistere ad un prodotto originale e coinvolgente: i telespettatori non si distraggono di fronte alla sensazione di già visto e riescono a trarre preziosi insegnamenti dai comportamenti di tutti i personaggi.
Il principale messaggio che “Mike” indirizza, soprattutto ai più giovani, è quello di non mollare mai: se si crede nelle proprie capacità, alla fine si riesce a realizzare i propri sogni. Infine, va sottolineato come, pur esaltando la figura della madre pronta anche a soffrire per appoggiare il figlio, a uscirne intaccata è l’immagine della famiglia: Michael soffre per la separazione dei genitori che chiudono anche i rapporti tra di loro, e pure lui da grande farà fallire due matrimoni prima di conoscere Daniela, la donna della sua vita.