Mercoledì

La singolare famiglia Addams, accompagnata dal noto schiocco di dita, è presente nell’immaginario collettivo. Mercoledì, la figlia, è un personaggio molto amato e la serie tv a lei dedicata ha generato grande attesa, anche grazie alla firma di Tim Burton. Al di là delle aspettative, per alcuni confermate, per altri disattese, la fiction ha avuto convincenti risultati.
Mercoledì è cresciuta e, a causa del suo non adattarsi a diverse scuole, viene mandata, controvoglia, alla Nevermore Academy, una scuola speciale per “reietti”.
Qui sarà coinvolta in un avvincente mistero che la riguarda in prima persona, ma anche in amicizie, amori, sfide e incomprensioni che porteranno la giovane sarcastica protagonista a prendere coscienza delle sue emozioni e a non temerle, e delle sue potenzialità, aprendosi persino a un abbraccio finale.
La serie, al di là della sapiente trama, di ambientazioni suggestive e della magistrale interpretazione dell’attrice protagonista, presenta una scrittura molto curata, sia nei dialoghi e che nella scelta lessicale.
I reietti, visti come mostri, non sono poi diversi da quelli ritenuti normali e il percorso di crescita che affrontano tutti i personaggi apre a una lettura valoriale significativa, senza retorica, con ironia e sarcasmo.
Il possibile dialogo fra individui diversi, i conflitti risolvibili con la famiglia, la forza della schiettezza di chiamare le cose con il loro nome rendono questa serie, a primo impatto solo mistery horror, un’avventura significativa da tanti punti di vista.