M – Il figlio del secolo

Tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, “M” vuole ripercorrere l’ascesa al potere di Benito Mussolini, dalla fondazione del partito fascista fino all’uccisione di Matteotti e il successivo discorso in Parlamento. Tra omicidi, amanti, atteggiamenti pavoneggianti e violenze assistiamo in un clima cupo, teatrale quasi da teatro dei burattini, all’ascesa del fascismo. Mussolini però non è il vero protagonista della storia: ne è il narratore, esponendo le proprie opinioni e raccontando al pubblico gli avvenimenti storici, distruggendo così la quarta parete. La vera protagonista sembra essere più la paura, colonna portante della dittatura e del potere che costruì sfruttando il malcontento del popolo italiano, nascondendo dietro ad essa un uomo che appare senza alcun tipo di reale fondamento né capacità, al di là di quella oratoria.
“M” è di certo una perla nel panorama seriale attuale, specialmente italiano, per la resa registica, narrativa e scenografica, ma soprattutto per il coraggio di mostrare in un modo completamente nuovo e grottescamente intimo le atrocità e la follia che si celavano dietro Mussolini e chi lo seguiva.
L’unico appunto che potrebbe essere fatto è che, dopo otto episodi, questa caricatura di Mussolini e dei luoghi che lo circondano rischia di smorzare la serietà degli avvenimenti narrati; non a caso, verso gli ultimi episodi la potenza iniziale della serie si va a perdere.
In linea con il personaggio e gli avvenimenti raccontati nella serie sono presenti bestemmie, scene di violenza e di atti sessuali espliciti; pertanto, è consigliata ad un pubblico +16.