L’Antica Profezia del Gran Bracun

In Val Badia, Mikil, Christine e Luca, tre amici e compagni di scuola, si ritrovano, loro malgrado, coinvolti in un’insolita avventura tra realtà e fantasia. Durante una visita al Museo della Storia e Tradizione della Cultura Ladina la professoressa racconta loro la leggenda del Gran Bracun, un nobile cavaliere che in tempi lontani sconfisse un drago che terrorizzava la valle. Da quel momento i ragazzi incominciano a ricevere strani indizi che dovranno condurli al compimento della “profezia” secondo la quale dovrà essere eletto un nuovo Gran Bracun, poiché il drago non è mai stato sconfitto del tutto e aleggia ancora misteriosamente nella valle.
Il racconto, semplice e adatto a spettatori tra i nove e gli undici anni (l’età dei protagonisti), ha importanti finalità: avvicina il giovane pubblico alla natura, nella quale i ragazzi si muovono con disinvoltura e rispetto, come è proprio dei bambini valligiani; tratta con leggerezza temi come le relazioni tra coetanei, l’amicizia, le rivalità e il bullismo; ma soprattutto, e tale aspetto rappresenta la novità e l’originalità della serie, porta alla scoperta di territori in cui si custodisce la lingua e la cultura ladina. Tale patrimonio, sopravvissuto ormai solo in poche località dell’Alto Adige (Val Badia, Val Gardena e Livinallongo) è il centro della storia.
La serie invita i bambini a scoprire una lingua poco nota, proveniente dal latino, insegnata nelle scuole locali grazie al trilinguismo, e a conoscere una cultura custodita con orgoglio dagli abitanti di queste valli.