La Tv dei 100 e uno

In questo show dedicato ai bambini – ben 100 in studio, a supporto del conduttore Piero Chiambretti -, si mescolano ingredienti vecchi e nuovi. Esibizioni musicali, di danza o da record (ad esempio, quella dei campioni italiani di scacchi) che ricordano i talent, interviste dei bambini a personaggi famosi che richiamano format del passato, si mixano alla novità di utilizzare dei piccoli co-conduttori, introdurre un allosauro gigante in studio come “disturbatore”, lanciare dibattiti corali per offrire spunti di riflessione su temi anche impopolari (tipici di Chiambretti) come “l’età giusta per possedere uno smartphone”.
Nell’arco delle sue tre puntate lo show, sfortunatamente non brillante per ascolti, rivela pregi e difetti in alternanza tra potenzialità e ingenuità. A partire dalla messa in onda e scelta della rete: utilizzare Canale 5, anziché Italia 1, per un lungo format dedicato ai ragazzi con un calcio d’inizio alle porte della seconda serata (21:45) non è sembrata una scelta vincente. Tuttavia, lo show ha messo davvero al centro della scena i più piccoli, esaltandone i talenti con moltissime (anche troppe) performance, offrendo spazi d’espressione e riflessione con domande libere ai vip, realizzando il desiderio di uno dei bambini a fine serata, introducendo temi scomodi in dibattito sempre però trattati in modalità giocosa e moderati nel modo giusto.
Resta però un’incertezza sulla vera identità del format per via di numerosi richiami ad altri show come Le Iene, Chi ha incastrato Peter Pan? e i più famosi programmi di Chiambretti.