La lista dei miei desideri

La protagonista è Alex, una giovane donna determinata, ma un po’ persa, che ha sacrificato la sua passione per seguire le orme della madre Elizabeth, vera colonna portante della sua vita.
Quando Elizabeth viene a mancare, Alex si aspetta di ereditarne l’azienda di cosmetici, ma scopre che la mamma aveva in mente qualcosa di molto più personale per lei. Niente soldi, almeno non subito. Solo una vecchia lista di desideri scritta da Alex quando aveva tredici anni, un elenco di sogni infantili messi da parte per far posto a responsabilità e sicurezze. Il testamento di Elizabeth è chiaro: solo realizzando quei desideri, Alex potrà ricevere il suo vero lascito. Ed è così che parte un viaggio pieno di sorprese, fatto di piccole sfide, nuove scoperte e momenti di crescita.
Il film è una miscela di sentimenti, nostalgia e tenerezza, dove ogni passo di Alex è accompagnato dai ricordi e dalla presenza costante della madre attraverso dei videomessaggi. La sua “missione” la porterà a uscire dalla routine, a riscoprire chi è davvero.
L’opera può sembrare banale nella narrazione – la classica commedia romantica -, ma ha un messaggio chiaro: non si è mai troppo cresciuti per inseguire un sogno. La forza del film sta nella capacità di far riflettere sul valore del tempo passato con sé stessi, lontano dalle pressioni sociali o familiari; sulla riscoperta delle proprie passioni, spesso dimenticate crescendo; sul rapporto genitore-figlio come risorsa emotiva, anche oltre la presenza fisica.