Il treno dei bambini

Tratto dall’omonimo romanzo di Viola Ardone, “Il treno dei bambini” racconta la storia di Amerigo Speranza, un bambino napoletano dei Quartieri Spagnoli che vive insieme alla mamma, Antonietta, con la quale hanno un giro di contrabbando per portare qualcosa la sera sulla tavola.
In città comincia a diffondersi la voce di treni organizzati dal Partito Comunista, diretti a Nord, con l’intento di aiutare i bambini in difficoltà per le conseguenze della guerra e trovare loro un futuro migliore.
Antonietta decide di mandare anche suo figlio, e Amerigo insieme ai suoi amici arriva a Modena, dove vengono ospitati da alcune famiglie. Ad accoglierlo è Derna, ex partigiana apparentemente scontrosa e anaffettiva che dietro uno sguardo freddo nasconde un grande cuore. Tra di loro si creerà un forte legame e grazie a lei scoprirà l’amore per il violino che, da grande, lo porterà ad essere un musicista di grande fama. L’estate arriva, Amerigo deve tornare da sua madre e il sogno di suonare si spegne; il piccolo deve quindi abbandonare la vita che aveva vissuto con Derna, ma non per molto.
Quella raccontata è solo una delle tante storie dei bambini portati in salvo dai treni della felicità. Andreotti, Calenda, Comencini e Dugay portano lo spettatore a riflettere, con la loro solita eleganza mista a veridicità, sulle difficoltà che le famiglie più povere hanno dovuto affrontare nel secondo dopoguerra, ma anche sulla generosità di chi ha stravolto la propria vita per donare un po’ a chi non aveva nulla.
Il film è adatto ad un pubblico +14 per gli argomenti trattati.