Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883

Alla fine degli anni ‘80 Massimo Pezzali vive a Pavia. Appassionato di fumetti e musica punk, viene bocciato e i genitori lo iscrivono ad un altro istituto per allontanarlo dalle distrazioni. A settembre il suo compagno di banco diventa Mauro Repetto, un incontro che gli cambia la vita.
I due si prendono da subito e decidono di fondare gli 883. Negli otto episodi della serie, i telespettatori accompagnano il gruppo musicale dai primi passi fino al trionfale concerto all’Aquafan di Riccione del 1992. Non solo musica: ampio spazio è dato anche alle vite private dei protagonisti, con Max alle prese con l’amore per la bellissima Silvia e in compagnia dell’immancabile Cisco.
“Hanno ucciso l’Uomo Ragno” è uno splendido e nostalgico salto nei mitici anni ’90, ma il suo grande merito è quello di non limitarsi a questa missione amarcord. La serie, infatti, è pensata e realizzata per attualizzare il più possibile quei protagonisti, consentendo loro di lanciare preziosissimi messaggi.
L’amicizia è la vera vincitrice: Max e Mauro si completano, si spalleggiano e sanno perdonarsi pur di stare insieme e lottare per il loro sogno. I due lasciano un altro significativo insegnamento ai più giovani: anche dietro alla più bella storia di successo ci sono lacrime e tanti sacrifici. Molto apprezzabile il modo in cui viene raccontato l’amore: Max prima aspetta Silvia, poi la rispetta e la tratta con tanta delicatezza, per evitare di ferirla e rovinare il loro rapporto da favola.
Per tutto questo e tanto altro ancora, la serie risulta essere adatta a tutta la famiglia.