Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco

In questa seconda stagione ritroviamo i principali protagonisti del primo capitolo della serie. Bea controlla lo spaccio di droga e si trova in difficoltà nel piazzare un imponente carico di cocaina. Mahdi diventa il capo del blocco ma ha sempre più difficoltà a gestirlo. Infine, Ludo torna a Milano con un bagaglio di sensi di colpa per la morte della sorella ed entra in un pericolosissimo giro di lusso e droga.
L’emergere della Kasba, collettivo musicale trapper composto da giovanissimi immigrati, spariglia le carte in tavola e, un po’ per sete di vendetta, un po’ per la volontà di comandare il territorio, si innesca una guerra che sconvolgerà il quartiere. Alla fine, però, gli amici si ritroveranno nell’intento di vendicare il nemico comune: Lorenzo.
In un periodo in cui la violenza giovanile è sempre più un problema, proporre una serie tv in cui le rivalità, le risse e gli omicidi la fanno da padrone non è il modo corretto di far luce sull’emergenza. Anzi, il rischio di emulazione è alto, non solo degli atti violenti, ma anche di quelli discriminatori e di odio nei confronti degli immigrati.
Trovare elementi positivi in questa fiction risulta essere estremamente difficile: anche tematiche positive come l’amore, la famiglia o l’amicizia vengono solo accennate e travolte da sangue, tradimenti e vendette. La serie non è assolutamente adatta a un pubblico giovane, anche adolescenziale, vista la ripetuta messa in onda di scene di sesso, abuso di alcool e consumo di droga: per questo, la limitazione ai +14 non è corretta, ma dovrebbe essere ancor più restrittiva.