Ero una popstar

Ognuno merita 15 minuti di celebrità. Tuttavia, quando la luce dei riflettori viene meno, ci si ritrova spaesati e incapaci di accettare la caduta, l’oblio.
Ne sa qualcosa Vince, ex teen-idol di una boy band famosa nei primi anni 2000. A seguito della rottura del gruppo, non è riuscito a rimanere sulla cresta dell’onda e ora, divenuto adulto, fatica a sbarcare il lunario, subissato dai debiti, mentre le agenzie interinali gli propongono di vagliare altre opzioni rispetto al mondo della musica. Ma Vince sogna ancora i grandi fasti e bussa, con scarso successo, alle porte delle case discografiche e dei club musicali per far ascoltare i suoi demo, composti per le strade londinesi.
Proprio durante una di queste street-session creative incontra Stevie, un ragazzo autistico, vero talento delle percussioni. Nasce così un sodalizio artistico, seppur osteggiato dalla protettiva madre di Stevie, che trasforma inesorabilmente i due musicisti. Vince ha modo di redimersi dal suo passato aiutando Stevie a sbocciare come uomo e come artista. Viceversa, Stevie supplirà la figura del fratello di Vince, morto in gioventù di una grave malattia, permettendo alla ex popstar di credere ancora nelle relazioni umane e nella vita stessa.
Ero una popstar è un viaggio di formazione di due giovani opposti l’uno all’altro, capaci di compenetrarsi a vicenda per diventare immagini migliori di loro stessi. Un racconto di riscatto emotivo e morale che porta lo spettatore a focalizzarsi su quanto sia importante ottenere un successo più interiore, che superficiale o meramente economico. Adatto a tutti.