Don Matteo – Quattordicesima stagione

Non si può valutare con superficialità una serie che, alla sua quattordicesima stagione, resiste con circa quattro milioni di spettatori a serata, nonostante la forte concorrenza delle piattaforme. Sebbene la fiction sembri ripetersi di stagione in stagione, la realtà è più complessa.
La struttura resta indubbiamente invariata: un caso di omicidio o tentato omicidio risolto anche grazie all’indispensabile contributo del “don” – ora don Massimo, non più don Matteo -. Il lieto fine è puntualmente garantito, sia per l’episodio che per la trama sentimentale di stagione. Immancabili anche le gag surreali del Maresciallo Cecchini/Frassica che strappano sempre un sorriso, così come sono una conferma i valori veicolati: la forza dei legami familiari che resistono alle tempeste o vengono riscoperti dopo una crisi; la bellezza di un amore che sboccia limpido, capace di tirar fuori la parte migliore di sé; la possibilità, che non si nega a nessuno fino all’ultimo istante, di pentimento e redenzione; la forza della fede che può vacillare ma poi, alla resa dei conti, conduce alla scelta giusta, al perdono o al dar senso ai dolori e alle ingiustizie subite.
La verità è che già tutto questo non ci sembra poco! Per chi cerca un rifugio sereno, di riposo della mente e dello spirito, da poter condividere con tutta la famiglia, anche con i bambini, “Don Matteo” è la risposta giusta.
Peraltro, le difficoltà umane di don Massimo – che, seppur prete, fatica a perdonare e a riconciliarsi con la sorella, trattandola anche ingiustamente male – e i suoi limiti ce lo rendono più simpatico e realistico.