Di4ri

Ambientata nella frazione di Marina Piccola dell’isola di Ischia, Di4ri racconta le vicende delle studentesse e degli studenti di una classe di seconda media. In ogni puntata, scandita dai giorni della settimana, uno dei personaggi diventa l’io narrante, rompendo l’illusione fiction per rivolgersi direttamente alla telecamera al fine di esternare il pensiero interiore.
La serie, consigliata a un pubblico +7, tocca alcuni temi che, pur essendo semplici, sarebbero destinati ad una fascia maggiore di età. Ottimo lo scopo di mostrare come l’amicizia e l’unione della classe possa portare i ragazzi a vincere la gara contro i bulli, non solo in una sfida a basket ma anche nella vita in generale, creando un miglioramento in quasi tutti. Diversi sono gli argomenti affrontati: dislessia, orientamento sessuale, separazioni, psicoterapia.
Tuttavia, spesso, i personaggi e le tematiche risultano stereotipati. Gli adulti – genitori e docenti – risultano tutti assenti, distratti e molto superficiali, incapaci di ricoprire degnamente il loro ruolo. Anche alcune tematiche delicate vengono esaminate in modo approssimativo e non sempre corretto. A volte si ha l’idea che siano stati toccati diversi argomenti solo per senso di dovere, senza il giusto approfondimento.
Pur essendo buone l’idea e la qualità e diversi i momenti edificanti, tuttavia la serie, considerando anche il numero di episodi (15), avrebbe potuto sviluppare alcuni aspetti in modo più accurato e corretto. Il finale “aperto” fa sperare in una seconda stagione più approfondita.