Cucina in balcone con Ruben

Durante la chiusura della pandemia c’è chi sul balcone ha cantato, chi ha dialogato col vicino e chi… ha cucinato, diventando anche famoso. Si tratta dello chef Ruben Bondì che, nel corso del periodo di quarantena appunto, è diventato noto al grande pubblico dei social grazie alle sue ricette in balcone.
Dopo il successo sul web, lo chef è approdato nel mondo della televisione, arrivando già alla seconda stagione del format “Cucina in balcone con Ruben”.
Se il balcone, elemento che lo contraddistingue, è metafora di dialogo e di casa, il sapiente coinvolgimento che Ruben fa della mamma, delle nonne, delle sorelle e dei familiari tutti rappresenta la “firma” di un programma non solo a misura di famiglia, ma anche la volontà di presentare le ricette come storia personale, formazione, tradizione, radici.
La cucina diventa per Bondì un modo per incontrare, confrontarsi, condividere, tant’è che spesso le sue ricette sono il punto di congiunzione anche fra diverse culture, in particolare quella romana e quella giudaica.
Sicuramente al centro ci sono non solo le sue competenze da chef (è uno dei maggiori esperti di cucina kosher in Italia), ma anche quelle di un ottimo comunicatore e intrattenitore, capace di strappare l’approvazione del pubblico, grazie alla sua simpatia e al suo “accento” romano (il suo motto è “Che te voi magnà?”). In un contesto di trasmissioni culinarie che si prendono a volte troppo sul serio, il divertimento di Ruben rappresenta una nota unica che dietro la leggerezza nasconde storia e cultura.