Circeo

Nel 1975 l’Italia è scossa da un terribile fatto di cronaca: il delitto del Circeo. Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due adolescenti piene di vita e sogni, escono con dei ragazzi della Roma bene. Portate in una villa per una festa al mare, vengono sequestrate, picchiate e violentate per ore. Gli aguzzini, convinti che entrambe siano morte, le rinchiudono nude nel bagagliaio di una Fiat 127 e portate a Roma. Il 1° ottobre, in via Pola, quando viene aperta l’auto si scopre che una delle due, Donatella, è ancora viva. Da lì inizierà la lunga vicenda giudiziaria che ha tenuto incollati a tv, radio e quotidiani migliaia di italiani.
La novità che rende unica la serie è quella di ripercorrere il fatto storico attraverso un’angolatura differente, ovvero lo sguardo di un personaggio fittizio, l’avvocato Teresa Capogrossi, una donna idealista e non arrivista, che ama il suo lavoro e lo fa per mettersi a disposizione dei più deboli, soprattutto delle donne. Questo non la trasforma in una persona fredda, anzi, il suo rapporto con Donatella diventa fraterno, le starà accanto nei momenti difficili e insieme riusciranno a trovare la loro strada.
Il principale merito della fiction è il non volersi soffermare sul fatto di cronaca con scene eccessivamente violente e diseducative. Il delitto del Circeo è solo il pretesto per sottolineare il lungo e faticoso percorso che ha portato al riconoscimento dei diritti di cui godiamo oggi, in primis quelli delle donne, e di quanto sia fondamentale non darli per scontati, difenderli e rispettarli in ogni circostanza. Si consiglia a un pubblico + 16.