Black out

Durante le vacanze di Natale una slavina imponente blocca gli ospiti di un albergo lussuoso della Valle del Vanoi. La permanenza è turbata dalla preoccupazione e da alcuni omicidi dovuti a diversi misteri, in primis quello di Claudia, medico sotto protezione perché testimone di un delitto da parte di un boss, nascosta e in attesa di processo proprio in quella zona. Claudia ignora di trovarsi sotto lo stesso tetto del fratello del boss che vuole ucciderla. Giovanni, infatti, vorrebbe sbarazzarsi di lei ma la donna è l’unica a poter tenere in vita sua figlia, incidentata durante la sciagura. Altri misteri poi sono legati a traffico di clandestini e inimicizie familiari.
I protagonisti si ritrovano in un contesto difficile in cui approfondiscono ciò che erano, che sono e che vorranno essere, le priorità, le proprie fragilità, gli errori, in un continuo clima di tensione e di difficile fiducia nel prossimo. Ogni passo sembra portarli, però, verso un miglioramento e ad opporsi al proprio passato. Storie collaterali toccano temi delicati quali la maternità, la clandestinità, la famiglia, il lutto, la legalità.
La continua scelta fra giusto, sbagliato e ciò che, pur essendo errato, sarebbe più conveniente, attanaglia le scelte dei personaggi, mossi e turbati da sentimenti contrastanti.
La sceneggiatura impeccabile, gli scenari di impatto e la suspense ne fanno una serie avvincente e godibile. Il finale totalmente aperto, pur sembrando un rischio, è stato mitigato dall’immediata notizia di una seconda stagione.