la prevenzione del tabagismo minorile è necessaria per tutelare la salute dei ragazzi
dal 1° gennaio 2013 è in vigore la legge che vieta l’accesso al tabacco per i minori di 18 anni.
Cosa dice la legge
La nostra legislazione è rimasta ferma per decenni al Regio decreto del 1934 che prevedeva il divieto di fumo per i minori di 16 anni. Novità erano state introdotte nel 1975 con la legge n. 584 che imponeva il divieto di fumare sui mezzi pubblici, nelle corsie d’ospedale e nelle scuole e nel 2005 con la ratifica della legge 3 del 2003, altrimenti detta legge Sirchia, con cui dal 10 gennaio 2005 in Italia è vietato fumare nei luoghi pubblici chiusi, con regole ferree per il fumo nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici.
La grande novità è stata introdotta con la legge n.189 dell’8 novembre 2012, comunemente conosciuta come “Decreto Balduzzi”. Nello specifico, l’articolo 7, comma 1 e 2, riporta che:
“Chiunque vende prodotti del tabacco ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto di acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta”.
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Il ruolo dei genitori
Uno dei primi passi da rispettare per combattere il fenomeno del fumo minorile è dare il buono esempio, i genitori dovrebbero evitare di fumare davanti ai loro figli per non fare in modo che diventi una consuetudine e non più un problema con cui misurarsi.
È essenziale che loro facciano comprendere ai propri figli che non è importante impugnare una sigaretta per sentirsi parte integrante del gruppo di appartenenza, quindi dovrebbe aiutare i ragazzi a riflettere su quali siano gli amici di cui potersi fidare.