GENERAZIONE G: IL PRIMO BILANCIO D’IMPATTO CONFERMA IL VALORE SOCIALE DEL PROGETTO PRÉNATAL.

PER OGNI EURO INVESTITO, 1,87 € DI RITORNO TOTALE GENERATO. PRÉNATAL, INSIEME A MOIGE, PRESENTA LA RENDICONTAZIONE DEL PRIMO BLOCCO PROGETTUALE: 848.000 € DI VALORE COMPLESSIVO CREATO, 264 FAMIGLIE FRAGILI SUPPORTATE E UN MODELLO CHE RAFFORZA FIDUCIA, RELAZIONI E BENESSERE NEL CONTESTO FAMILIARE.

 

VALORE IN SINTESI GENERATO (GENNAIO 2024 – APRILE 2025):

  1. 848.000 € di valore complessivo generato, pari a 1,87 € per ogni euro investito
  2. 264 famiglie fragili supportate direttamente, con benefici indiretti per 341 bambini
  3. 53 genitori esperti attivati, selezionati e formati per accompagnare le famiglie
  4. 000 ore di assistenza erogate in 29 città di 14 regioni italiane
  5. Miglioramenti concreti: +5,5% fiducia genitoriale, +3,8% qualità relazione genitore-figlio, +11% supporto percepito dai parenti

Milano 20 novembre 2025 – A due anni dal lancio, Generazione G – progetto promosso da Prénatal in collaborazione con MOIGE (Movimento Italiano Genitori) per sostenere la natalità in Italia – si conferma un modello capace di generare valore sociale e di restituire alle famiglie fiducia e nuove prospettive.

Questa evidenza è supportata dalla rendicontazione d’impatto relativa al primo blocco progettuale (gennaio 2024 – aprile 2025), realizzata grazie alla collaborazione con partner scientifici di eccellenza. Il Dipartimento di Diritto ed Economia dell’Impresa dell’Università La Sapienza di Roma ha analizzato il valore economico-sociale attraverso il metodo SROI[1] (Social Return on Investment), un approccio innovativo e orientato ai risultati che permette di tradurre i cambiamenti reali vissuti dai beneficiari in valore economico e sociale generato per ogni euro investito. Parallelamente, l’ITCI – Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale e il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi hanno iniziato ad indagare l’impatto sociale sulle famiglie, restituendo una prima fotografia chiara dei progressi in termini di fiducia, stabilità relazionale e benessere complessivo.

Il risultato, ad oggi, è significativo: nella sola prima fase il progetto ha già generato un valore complessivo di 848.000 euro, quasi il doppio rispetto all’investimento iniziale di 454.000 euro, proveniente interamente da donazioni dirette delle aziende partner e dai contributi dei clienti. Per ogni euro investito, infatti, il progetto ha creato 1,87 euro di valore totale: un ritorno che non si misura solo in termini economici, ma soprattutto nella capacità di trasformare fragilità in forza, solitudine in rete, incertezza in fiducia. Questo è il cuore di Generazione G: un modello che non si limita a sostenere, ma che accompagna le famiglie italiane verso una nuova consapevolezza, generando benefici concreti e duraturi per la comunità.

“Il risultato dello SROI conferma la solidità del modello progettuale e la sua effettiva capacità di generare valore sociale” – afferma Antonietta Cosentino – Prof. Associato di Economia Aziendale, Università La Sapienza Roma che continua: “L’analisi evidenzia come il sostegno alle famiglie in situazioni di fragilità produca benefici sia diretti che indiretti, con ricadute positive sull’intero contesto di riferimento. Dal punto di vista economico, il progetto mostra che interventi strutturati, fondati sulla prossimità e sulla continuità, possono trasformare risorse contenute in impatti significativi e duraturi per la comunità”.

Dietro questi numeri c’è stato un impegno capillare: 65 persone coinvolte tra genitori esperti, operatori, volontari e professionisti Moige, oltre 497 mila ore di assistenza, attività realizzate in 29 città di 14 regioni, la selezione e formazione di 53 genitori[2] esperti, il sostegno diretto a 264 famiglie fragili[3] e benefici indiretti per 341 bambini. Una rete che ha reso possibile non solo interventi pratici, ma anche la costruzione di fiducia, relazioni autentiche e formative.

Accanto a questi dati, la valutazione ha già messo in luce cambiamenti profondi nella vita delle famiglie coinvolte fino ad oggi. A confermarlo, Ainzara Favini – Ricercatrice in Psicologia dello sviluppo, Università Guglielmo Marconi Roma: “Le evidenze raccolte mostrano che intervenire nei momenti di fragilità familiare può produrre cambiamenti significativi e duraturi. Abbiamo osservato un aumento della fiducia genitoriale, un miglioramento dell’approccio educativo e della relazione genitore–figlio, insieme a un rafforzamento del benessere psicologico e delle reti sociali. Questi dati raccontano soprattutto storie di famiglie che hanno ritrovato stabilità, risorse interne e un senso di appartenenza alla comunità”.

In dettaglio, la fiducia nelle competenze genitoriali è cresciuta, con un aumento della soddisfazione pari al +5,5% e dell’efficacia percepita del +2,4%. La stabilità della coppia si è rafforzata, così come la relazione genitore-figlio, che ha registrato un incremento del calore educativo e dell’attaccamento sicuro del bambino (+3,8%). Il benessere psicologico è aumentato del +2,6%, quello fisico del +2%, mentre le reti sociali si sono ampliate: il supporto percepito dai parenti è cresciuto dell’11%, quello dagli amici del 7%, e il senso di appartenenza al territorio è salito dell’8%. Sono numeri che raccontano storie di forza ritrovata e di comunità, di famiglie che si sentono meno sole e più capaci di affrontare le sfide quotidiane e la crescita di un figlio.

Generazione G dimostra che la fiducia nelle famiglie è la chiave per costruire valore sociale. Il primo blocco progettuale ha generato quasi il doppio dell’investimento iniziale, ma ciò che conta davvero è la qualità delle relazioni attivate e il senso di vicinanza ricostruito. Continuare il percorso con questo modello concreto significa contribuire a un cambiamento culturale profondo, che rimetta al centro la genitorialità come leva per il futuro del Paese” – afferma Alberto Rivolta, CEO Artsana Group.

“Generazione G rappresenta un modello concreto di prossimità e sostegno alle famiglie, capace di tradurre la solidarietà in valore sociale. L’accompagnamento dei genitori, nei periodi della vita di maggiore fragilità, rafforza la fiducia e le competenze creando relazioni stabili e serene all’interno del nucleo familiare. Il nostro impegno è continuare a costruire, insieme ai partner, una rete che renda ogni genitore più forte, perché famiglie solide significano comunità più coese per la crescita dei figli.” Dichiara Antonio Affinita – Direttore Generale MOIGE

Il bilancio presentato oggi è solo la prima tappa di un percorso più ampio: la seconda fase è già in corso e sarà presto rendicontata, con l’obiettivo di ampliare il valore generato. Nato nel 2023, Generazione G sostiene le famiglie in situazioni di fragilità grazie a una rete di genitori esperti che offrono tempo, ascolto e competenze nei momenti più delicati.

Con il contributo delle insegne di PRG Retail Group (Prénatal, Toys Center, Bimbostore, FAO Schwarz) e i partner Chicco, Clementoni, Fater, MAM, Mattel e Okbaby, il progetto sta continuando a crescere: dopo aver raccolto quasi 1 milione di euro e beni di prima necessità – supportando un totale di 572 famiglie per 12 mesi in 15 regioni e accompagnando un totale di 73 nuove nascite – guarda al futuro con una visione chiara, ovvero contribuire a una cultura che rimetta al centro la genitorialità e la natalità come investimento per il domani.

Generazione G ha recentemente ottenuto il Retail Award nella categoria Best ESG & Sustainability Project, a conferma del suo valore nel promuovere socialità e sostegno alle famiglie. Un riconoscimento importante, assegnato negli scorsi giorni a Milano da una giuria di esperti dopo aver valutato oltre 80 progetti secondo criteri di innovazione, impatto e risultati concreti. Il premio celebra la capacità di trasformare un tema sociale critico in un impegno strutturato e tangibile per il futuro.

 

[1] SROI – Calcola quanto valore complessivo viene generato per ogni euro investito, considerando benefici tangibili e intangibili. Questo modello non solo facilita la comprensione e la comunicazione dell’impatto generato, ma valorizza anche il coinvolgimento diretto degli stakeholder, garantendo una valutazione trasparente, strategica e più efficace rispetto ai metodi tradizionali, spesso limitati a descrizioni qualitative o dati quantitativi.
[2] Profilazione dei genitori esperti – I genitori esperti sono profili professionali tra cui mamme e papà lavoratori o in pensione, pedagogisti, psicologi, medici, ostetriche, consulenti familiari, mediatori familiari, doule.
[3] Selezione delle famiglie fragili – disagio economico, nuclei di giovani o adulti in attesa o con figli 0-18 mesi, presenza di ostacoli culturali, assenza di una rete familiare di supporto, problematiche di carico assistenziale e di integrazione nel tessuto sociale, nuclei con fragilità sociali e sanitarie, scarsa istruzione.

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