Allarme minori: troppi adulti gli vendono illegalmente alcol, tabacco, azzardo e pornografia.

Allarme minori: troppi adulti  gli vendono illegalmente alcol, tabacco, azzardo e pornografia. Più della metà dei locali e rivenditori ignora i divieti di legge: il 53% dei locali continua a vendere alcolici ai minori anche se visibilmente alticci;il 60% dei rivenditori di tabacco non verifica l’età; Il 46% dei minori ritiene che giocare moderatamente non sia pericoloso; il 44% dei minori vede contenuti pornografici; mentre solo il 30% conosce bene la definizione di merce contraffatta

 

Roma, 18 novembre 2025, in sala Matteotti, presso la Camera dei Deputati è stata presentata l’edizione 2025 di “Venduti ai minori”, un’indagine su 2.123 ragazzi fra i 10 e 18 anni non compiuti  condotta dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, in collaborazione con l’Istituto Piepoli per analizzare il fenomeno della vendita ai minori di prodotti vietati o  inadatti: alcol, fumo, gioco d’azzardo, pornografia, videogiochi 18+ e prodotti contraffatti.

 

I dati confermano una vendita “illegale” ai minori piuttosto diffusa di prodotti vietati tra i minori in Italia, nonostante i divieti di legge. La diffusione è legata alla facilità e la complicità dei commercianti che non verificano l’età di chi compra, e vendono senza problemi anche ad acquirenti minorenni.

 

All’evento coordinato da Ida Molaro, giornalista Mediaset con Antonio Affinita, direttore generale Moige sono intervenuti: Livio Gigliuto, presidente Istituto Piepoli; Alfredo Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali; Marianna Madia, Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza; Maddalena Morgante, componente della XII commissione affari sociali; Gioacchino Angeloni, Generale della Guardia di Finanza; Anna Bonifazi, Colonnello del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri; Antonio Lirosi, Direttore generale per la proprietà industriale – UIBM – MIMIT; Mario Lollobrigida, Direttore della Direzione Giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Mario Antonelli, Presidente Federazione Italiana Tabaccai – FIT; Massimiliano Pucci, Presidente AS.TRO – Confindustria SIT; Emmanuele Cangianelli, Consigliere delegato – FIPE Confcommercio; Francesco Rossolini, CODICI Centro per i diritti del Cittadino; Maria Angela Grassi, Presidente ANPE – Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani; Luigi Centorame, giurista, esperto di monitoraggio legislativo parlamentare; Metis Di Meo, conduttrice, autrice e attivista per i diritti umani e Jack Nobile, mago e content creator. All’evento hanno inoltre partecipato una delegazione di ragazzi dell’IC Plinio il Vecchio di Cisterna di Latina.

I DATI DELLO STUDIO

 

ALCOL E MINORI

Il 94% del campione intervistato è consapevole del fatto che l’alcol può avere conseguenze nocive sulla salute. 3 intervistati su 4 affermano di averne parlato in famiglia e i genitori li hanno messi in guardia. 9 ragazzi su 10 dichiarano che anche i loro docenti hanno affrontato il tema in classe.  Ciononostante, un terzo dei minori italiani dichiara di aver consumato bevande alcoliche, anche se con frequenze e intensità diverse. Il (28%) ha bevuto alcol almeno una volta e il 5% lo fa abitualmente (in aumento rispetto al 2023). I minori bevono alcol principalmente per sentirsi più energici e allegri (14%), rilassarsi (12%), ed essere più socievoli (10%).

Gli alcolici vengono acquistati principalmente in locali, pub e discoteca (9%) e bar (8%), il 6% al supermercato. Il 59% dei rivenditori non ha verificato l’età di chi comprava alcolici e il 53% ha continuato a vendere alcolici ai minori anche se visibilmente alticci.

 

FUMO E MINORI

Il 95% del campione intervistato sa che il fumo fa male, e che può comportare conseguenze serie e permanenti (85%). Il 28% ha fumato almeno una sigaretta. Di questi, il 8% lo fa abitualmente. I minori fumano principalmente per curiosità (20%) e per rilassarsi (9%). Il 76% dei fumatori lo fa in compagnia. Il 56% ha solo provato o fuma occasionalmente, tra i fumatori, la maggior parte (26%) fuma tra 1 e 5 sigarette, ma il 4% arriva ad un intero pacchetto da 20 a giorno e l’2% fuma anche oltre un pacchetto quotidianamente (dato raddoppiato rispetto al 2023). Le sigarette o tabacco trinciato vengono acquistate principalmente presso tabaccherie (45%) e distributori (22%). Il 17%, invece, le chiede ad amici. I minori che acquistano presso distributori automatici con controllo della tessera sanitaria utilizzano quella di amici più grandi (52%), o dei genitori o fratelli maggiori (38%). Nel 10% dei casi, invece, la verifica non era attiva. Per quanto riguarda i negozi fisici, invece, il 60% dei venditori non ha verificato l’età, e il 45% non ha negato la vendita anche sapendo che si trattava di un minore.

 

SIGARETTA ELETTRONICA E MINORI

Il 33% degli intervistati ha fumato almeno una volta la sigaretta elettronica. A fumarla abitualmente è il 8% degli intervistati, a fronte di un 4% della precedente rilevazione del 2023. Il motivo che spinge a svapare è la curiosità (21%), la convinzione che sia meno dannosa delle sigarette tradizionali (10%), per rilassarsi (7%) e per smettere di fumare altri tipi di sigarette (4%). Il 5% (+2% rispetto al 2023) lo fa perché la fumano gli amici. Il 69% utilizza liquidi che contengono nicotina (+25% rispetto al 2023). Il 38% acquista sigarette elettroniche e ricariche in tabaccheria, il 19% presso distributori automatici e il 17% le chiede agli amici. Riguardo alle ricerche l’80% utilizza prodotti già confezionati e pronti all’uso. 

 

GIOCO D’AZZARDO E MINORI

L’81% (-2% rispetto al 2023) dei ragazzi è consapevole del fatto che giocare spesso con giochi con vincita in denaro può avere conseguenze negative, ma solo il 46% crede che queste possano essere serie e permanenti. Il 59% riconosce come conseguenza grave il non essere più in grado di smettere, per il 34% comporta il ridursi il povertà, il 7% riconosce influenze le attività quotidiane. L’83% sa che questo tipo di attività è vietato ai minori di 18 anni, il 5% crede che l’età minima sia 16 anni, per il 4% è sufficiente avere 14 anni e per il 8% non è mai vietato. Il 46% ritiene che giocare moderatamente non sia pericoloso, mentre l’85% ritiene utile inserire un limite massimo di importo o di tempo per il gioco.  Il 29% è entrato in una sala dedicata al gioco con vincita in denaro, il 72% lo ha fatto con i coetanei. Il 68% conosce il divieto di accesso alle sale con vincite in denaro per i minori. Il 16% ha giocato almeno una volta presso agenzie per le scommesse, bar, tabaccherie, sale bingo, o altri luoghi simili. La tipologia di gioco più diffusa tra i minori è il gratta e vinci (30%), seguiti dalle scommesse sportive (22%), slot machine (12%) e Casinò (11%). Presso le attività commerciali, il 48% dice che sia stata controllata la sua età, il 50% dei gestori non si è rifiutato di far giocare un minore. Il 64% dichiara che non sia possibile scambiarlo per un maggiorenne. Per quanto riguarda, invece, il gioco online con vincite in denaro, il 12% ci ha giocato almeno una volta, il 37% ne è venuto a conoscenza dagli amici, il 22% lo ha visto in tv. In rete si fanno principalmente scommesse sportive (7%), ma anche poker (in tutte le sue varianti), bingo, casinò e video lottery. Nel 30% dei siti non c’erano avvisi che dichiarano illegale quel gioco per i minori di 18 anni. Al momento dell’iscrizione, o non viene chiesta l’età (34%), oppure, semplicemente, i ragazzi mentono (47%). 

 

PORNOGRAFIA E MINORI

Il 44% degli intervistati ha visto almeno una volta un contenuto pornografico, dannoso per il benessere psichico dei minori dal 49% degli intervistati. Per il 68% film e foto porno sono illegali per i minori di 18 anni, mentre per 22% si tratta solo di una raccomandazione, per il 10% basta avere almeno 14 anni. 

Il 69% degli intervistati guarda questi contenuti da solo, il 23% con amici della stessa età, il 4% con il/la fidanzato/a, il 2% con amici più grandi e l’2% con adulti. Il 53% è venuto a conoscenza di contenuti pornografici da amici, il 21% li ha cercati su internet. Il mezzo più utilizzato è lo smartphone (36%), seguito da computer di casa (8%) e tablet (7%). Nel 41% dei casi non viene verificata l’età dell’acquirente, il 55% mente. 

 

VIDEOGIOCHI 18+ E MINORI

Aumentano i giovani che giocano ai videogiochi, solo 25% dichiara di non giocarci mai. Il 40% gioca 1 ora al giorno , il 75% gioca collegato online (il 40% sempre o spesso). Il 36% gioca da solo, il 36% con amici collegati online, il 20% con amici in presenza e il 3% con sconosciuti connessi in rete. I giochi preferiti sono quelli di azione e avventura (43%), ma anche sport (22%). Il device più utilizzato è lo smartphone (42%), seguito da console per videogiochi (38%).

Il 38% dei minori intervistati ritiene che i giochi con contenuti violenti o volgari non abbia alcuna conseguenza sul proprio benessere mentale. Il 9% crede che non esistano divieti per i giochi con contenuti violenti e volgari, e il 47% ammette di aver giocato almeno una volta con videogiochi vietati per la propria età. Il 38% ha scaricato nell’ultimo anno videogiochi non adatti per la loro età, nel 32% dei casi non erano presenti avvisi di divieto di età. Il 18% li ha fatti acquistare ai genitori il 17% li ha acquistati in negozio, l’8% su internet. Molti ragazzi (57%) riconoscono i simboli che accompagnano i videogiochi, come il PEGI. Il 60% è d’accordo nell’installazione del parental control.

 

PRODOTTI CONTRAFFATTI E MINORI

La contraffazione è percepita in modo superficiale dagli adolescenti: il 33% non ha consapevolezza del fenomeno e il 13% lo riduce a una semplice “imitazione a basso costo”. Il 73% ritiene che riguardi tutti i settori, soprattutto abbigliamento, accessori e tecnologia. Il 70% sa che è un problema globale, non solo italiano. I canali di acquisto dei falsi sono sia online che offline (50%), ma internet è il principale: il 46% si imbatte spesso in offerte sospette su e-commerce e social. Molti ragazzi non sanno distinguere un prodotto autentico da uno contraffatto. I rischi percepiti riguardano soprattutto la scarsa qualità (67%), mentre pochi conoscono i pericoli per salute, sicurezza o le implicazioni legali; il 25% pensa che non ci siano rischi. Solo una minoranza sa che comprare falsi può essere sanzionato. Nelle strategie di prevenzione, prevale il controllo delle recensioni online (37%). Gli acquisti contraffatti riguardano soprattutto abbigliamento (66%) e tecnologia (20%), ma anche cosmetici e cibo. Il 41% riconosce il falso dopo problemi tecnici, il 19% lo usa comunque, e un 10% prova vergogna per l’acquisto. Le motivazioni principali sono convenienza (35%), scelta (40%) e rapidità (27%). Il 72% non conosce le tecniche dei contraffattori, sempre più sofisticate e ingannevoli.

 

Lo studio completo e la sintesi sono scaricabili liberamente al link: https://shorturl.at/LzKFv

 

Dichiarazioni dei partecipanti:

 

Antonio Affinita, direttore generale del MOIGE-movimento italiano genitori “Come genitori, auspichiamo più controlli, sanzioni più severe, ed una norma adesso inesistente che metta il divieto ai minori per videogiochi18+” . Sono ancora troppi i minori che accedono a prodotti loro vietati, complice la superficialità di alcuni rivenditori che dovrebbero tutelarli. Si tratta di una grave violazione della legge e di una rottura del patto educativo e sociale che deve proteggere i nostri figli. Occorre rafforzare controlli e sanzioni, ma anche promuovere una responsabilità collettiva: famiglie, scuole, istituzioni e operatori economici devono collaborare per diffondere una cultura della legalità e della prevenzione. Il MOIGE continuerà a denunciare e promuovere azioni su tutto il territorio per garantire tutela ad ogni minore da prodotti vietati”

 

Maria Teresa Bellucci, Vice ministro del lavoro e delle politiche sociali “Proteggere i minori dall’uso di prodotti vietati non significa soltanto dire dei ‘no’, ma costruire insieme una cultura dei ‘sì che contano’: sì alla vita, alla libertà, al rispetto di sé e degli altri.

La tutela dei minori non è soltanto un dovere istituzionale, ma una missione che chiama tutti a raccolta – istituzioni, associazioni come il MOIGE, famiglie, scuola e società civile – per costruire un futuro a misura dei sogni dei più piccoli.

Come Governo siamo impegnati nel promuovere una crescita sana e consapevole delle giovani generazioni, attraverso la prevenzione, l’inclusione, l’ascolto e il sostegno. I centri desTEENazione, il rafforzamento dei servizi sociali, i bandi in coprogettazione con il Terzo Settore e l’istituzione della Giornata nazionale dell’ascolto dei minori sono solo alcune delle azioni che abbiamo messo in campo per investire nel benessere psicofisico di bambini e adolescenti, favorendo la loro partecipazione attiva e la valorizzazione dei talenti.”

 

Marianna Madia, Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza “È fondamentale non ignorare il crescente disagio giovanile, che può avere conseguenze serie sulla salute fisica e mentale. Oggi ragazze e ragazzi affrontano pressioni e difficoltà che, se trascurate, possono generare conseguenze significative sulla loro salute fisica e mentale. È nostro dovere ascoltare, riconoscere e intervenire tempestivamente, affinché nessun giovane si senta solo o privo di sostegno. Allo stesso tempo, è necessario introdurre la “maggiore età digitale”, limitando l’accesso ai social sotto i 14/15 anni, per proteggere i più giovani da rischi e pressioni premature. Solo così possiamo garantire un ambiente sicuro e un percorso di crescita più equilibrato per le nuove generazioni”.

 

Maddalena Morgante, componente della XII commissione affari sociali: “La tutela dei minori richiama l’attenzione del legislatore per la portata della sfida, più insidiosa rispetto al passato, che abbiamo davanti. Tutela e responsabilità: due parole che devono tornare al centro della nostra azione politica sempre nell’ottica della cura e della prevenzione. Responsabilizzare i rivenditori, regolamentare le piattaforme digitali, contrastare la pedopornografia, educare i giovani a stili di vita sani e alla responsabilità significa difendere i nostri figli, le nostre famiglie e la credibilità stessa delle istituzioni. Tutelare i minori è una battaglia dritta al cuore del futuro della nostra società.”

 

Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli I nostri dati ci dicono che la consapevolezza tra i ragazzi c’è, ma non basta: le regole vengono conosciute più di quanto vengano rispettate. È un segnale che chiama in causa non solo i minori, ma l’intera filiera, che a volte sembra allentare pericolosamente le maglie del proprio controllo. Serve uno sforzo ulteriore di impegno collettivo per proteggere i più giovani, trasformando la conoscenza in responsabilità”.

Gioacchino Angeloni, Generale della Guardia di Finanza  La Guardia di Finanza, in sinergia con il MIMIT, è fortemente impegnata nella lotta alla contraffazione, al commercio di prodotti insicuri e nella tutela del Made in Italy, con particolare attenzione alla protezione dei minori dagli acquisti ingannevoli online. Infatti, oltre al grave nocumento che le attività usurpative illegali recano agli operatori onesti, sono in crescita gli acquisti di prodotti contraffatti o insicuri anche tra i minori, attraverso accattivanti pratiche commerciali subdolamente ingannevoli. Grazie alla normativa rafforzata dalla Legge 206/2023, dal gennaio 2024 al maggio 2025 sono stati effettuati 17.651 interventi, con oltre 1,5 miliardi di prodotti sequestrati e 7.798 persone denunciate, oltre all’oscuramento di 77.212 siti internet. Attraverso la LINEA DIRETTA ANTICONTRAFFAZIONE e il Sistema Informativo Anti-Contraffazione (SIAC), la Guardia di Finanza supporta titolari di marchi, consumatori e istituzioni, promuovendo legalità, sicurezza e tutela del Made in Italy.”

 

Mario Lollobrigida, Direttore della Direzione Giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli  “L’Agenzia delle dogane e dei monopoli è da sempre in prima linea per garantire che il divieto di gioco per i minori venga rispettato scrupolosamente dai concessionari e dagli esercenti dei punti vendita dei giochi pubblici e gli specifici controlli che i nostri uffici locali svolgono costituiscono un obiettivo tra i più importanti. Le pur pesanti sanzioni previste però non sembrano sufficienti, e quindi occorre aumentare la consapevolezza di tutti gli operatori sulla gravità del problema attraverso un’idonea attività di formazione specifica, misura che potrebbe essere prevista nel decreto di riordino del gioco fisico previsto dalla legge 111 del 2023.”

 

Maria Angela Grassi, Presidente ANPE – Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani “Dal punto di vista pedagogico il comportamento di chi vende ai giovani prodotti vietati non solo infrange la normativa, ma mina profondamente il processo educativo fondamentale impartito dai genitori, compromettendo lo sviluppo sano e responsabile delle nuove generazioni. Questo grave vuoto di tutela provoca difficoltà nel costruire valori stabili e trasmettere le regole necessarie, creando un danno educativo che si riflette negativamente sull’intera società.” 

 

Mario Antonelli, Presidente Federazione Italiana Tabaccai – FIT “La nostra categoria è in prima linea e svolge un ruolo cruciale nella prevenzione dell’accesso dei prodotti del tabacco e del gioco ai minori.

Per noi, il rispetto della legge è un dovere imprescindibile e la tutela della salute dei più giovani è soprattutto una questione di responsabilità sociale.

Non accettiamo eccezioni. Ma il nostro sforzo richiede anche il sostegno di tutti.

Nel ribadire con forza l’impegno di ogni singolo tabaccaio a eseguire controlli rigorosi e a richiedere sempre un documento d’identità valido per accertare la maggiore età dell’acquirente, invitiamo sempre i nostri clienti a essere consapevoli e a collaborare, comprendendo che la richiesta del documento non è un’azione burocratica, ma un gesto necessario per tutelare i più giovani”.

 

Luigi Centorame, giurista, esperto di monitoraggio legislativo parlamentare “La tutela della salute pubblica, e in particolare delle fasce più vulnerabili, è un principio cardine del nostro ordinamento che deve ispirare il legislatore nell’elaborazione normativa. Questa responsabilità, tuttavia, è da condividere con il mondo scientifico, dell’associazionismo e, inevitabilmente, con gli operatori delle filiere coinvolte che hanno il compito e il dovere di supportare le istituzioni nella corretta applicazione delle norme e nello studio dei continui progressi tecnologici.”

 

Massimiliano Pucci, Presidente AS.TRO – Confindustria SIT “Il divieto di gioco ai minori di 18 anni è un punto di partenza necessario, ma non sufficiente a garantire una reale protezione dei minori, così come accade in tutti i settori che trattano prodotti sensibili. I dati dell’Istituto Piepoli confermano che c’è ancora molto da fare: la ricerca presentata oggi, infatti, ci offre una lettura chiara delle criticità e delle aree su cui intervenire che noi raccogliamo con un forte senso di responsabilità. Studi come questo sono fondamentali per comprendere la dimensione del fenomeno e possono aiutarci a rafforzare gli strumenti a difesa dei più giovani.”

 

Emmanuele Cangianelli, Consigliere delegato – FIPE Confcommercio: “Per FIPE la tutela dei più fragili non è un adempimento, ma un indicatore di rischio da presidiare ed anche un asset competitivo, che deve premiare gli esercenti più qualificati e standard elevati di offerta, potenziati anche dall’utilizzo delle tecnologie digitali, che garantiscano anche la tutela dei minori.

La loro protezione richiede quindi punti vendita strutturati e, soprattutto nel settore dei giochi in denaro, una rete legale identificabile: la prevenzione è efficace solo quando si mette al centro la competenza degli esercenti, valorizzandone gli investimenti ed integrandoli stabilmente nelle governance territoriali delle problematiche sociali.”

 

Francesco Rossolini, CODICI Centro per i diritti del Cittadino “La tutela dei consumatori, in questo caso una fascia estremamente delicata come quella dei minori, si articola in attività su più livelli. Verifica delle condotte commerciali, segnalazione delle violazioni, sensibilizzazione dei giovani e delle loro famiglie: in questo modo Codici si batte per tutelare e riaffermare i diritti dei minori.”

 

Metis Di Meo, conduttrice, autrice e attivista per i diritti umani “Sono da sempre molto preoccupata come donna per la vendita irresponsabile di videogiochi vietati a minori. I videogiochi sono ormai uno spazio di vita e apprendimento per oltre il 70% dei ragazzi italiani. Ma quando contenuti nati per adulti — con violenza estrema, sessualità esplicita e linguaggi aggressivi — finiscono nelle mani dei minori, il gioco può trasformarsi in un forte rischio. In molti titoli di grande successo, le donne vengono ridotte a corpi da salvare o da usare, sessualizzate o rese oggetto di violenza, stuprate ed uccise e questo fa acquisire punti e vittorie.”

Jack Nobile, mago e content creator “L’argomento è troppo complesso e andrebbe trattato ampiamente, mi limito a dire che esiste la responsabilità individuale, in ogni scelta e in ogni azione e dietro ogni azione c’è un pensiero governato da un’intenzione, questa intenzione può, come dice il detto, nutrire il lupo bianco o il lupo nero, dipende solo da noi. La vita è un lavoro individuale.”

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