Cosa si può fare?

I comportamenti violenti nei confronti dei propri coetanei si possono prevenire promuovendo delle capacità relazionali nel rispetto di sé e degli altri. I veri esperti da consultare sono proprio i ragazzi che vivono in prima persona questo tipo di esperienza e quindi sanno riconoscere le modalità e le caratteristiche del fenomeno. I giovani però vanno affiancati perché, per età e maturità, non possono da soli affrontare tali tematiche, la scuola e la famiglia prima di tutto devono offrire all’adolescente un’adeguata informazione, consigliare una maggiore capacità di osservazione rispetto al bullismo, di modo che sappia superare e affrontare le situazioni di prevaricazione e prepotenza.

Per i casi di cyberbullismo, quindi tutte quelle situazioni che prevedono aggressioni tramite il mezzo Internet, Il ragazzo leso virtualmente dovrebbe evitare le offese e quindi ignorarle rifiutando qualsiasi tipo di rapporto con il bullo, non offendere per evitare di incoraggiare la prepotenza, non scambiare le proprie informazioni personali (numero di telefono, indirizzo di casa), e soprattutto parlare con i propri genitori dell’accaduto. Sapranno loro come difenderli, magari avvertendo l’amministratore del sito e, nel caso di minacce gravi o costanti, anche la Polizia Postale.

 

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