Compagni di università

A un certo punto, che piaccia o meno, arriva il momento di crescere. È questo un po’ il leitmotiv di tutta una serie che racconta le dinamiche di gruppo di amici quarantenni ex compagni di studi ad Harvard, in difficoltà nel lasciar andare la spensierata gioventù. Gli amici Ethan, Sam, Max, Marianne, Lisa e Nick sono infatti tutti protagonisti della stessa inadeguatezza verso la vita adulta mostrando, a sé stessi e allo spettatore, una spiccata immaturità che cercano in tutti i modi di nascondere dietro sordide bugie.
Questa sitcom leggera, pungente e piena di equivoci divertenti, ma che trasmettono al tempo stesso anche una certa ansia e amarezza, cerca di ricalcare lo stile di alcune serie di successo come Friends e How I Met Your Mother. Purtroppo però nel confronto perde su tutta la linea, soprattutto a livello valoriale. Infatti, mentre nelle serie cult sopracitate gli amici e protagonisti under 30 si aiutavano l’un l’altro nella gestione dei più disparati problemi di vita quotidiana proprio come una vera famiglia, in Compagni di università invece emerge forte l’egoismo di ciascuno dei protagonisti i quali, nonostante un’età più matura, anziché evolversi e migliorare perpetuano un atteggiamento di sfiducia nel prossimo che porta tutto il gruppo lentamente a dividersi. E in effetti dopo due stagioni anche la serie è stata cancellata.
La visione in Italia viene consigliata a un pubblico +14 ma la si ritiene più adatta ai +16 per la presenza di numerose scene di sesso.